Il Risorgimento

Il 1800 inizia con l’annessione del territorio della soppressa diocesi di Martirano in quello di Nicastro. L’evento accadde il 27 giugno del 1818.

L’800 fu un secolo di fermento rivoluzionario che vide la partecipazione attiva del clero nicastrese alle vicende politiche dell’epoca, fin dal periodo napoleonico, quando nel 1799 aveva appoggiato la rivoluzione napoletana.

Nel 1821, nonostante la bolla di papa Pio VII che condannava la Carboneria, 50 sacerdoti sui 316 presenti nella diocesi si dichiararono aderenti alla società.

Tra coloro che parteciparono in maniera attiva ai moti del risorgimento vanno ricordati Ferdinando Bianchi, Raffaele Piccoli e Pietro Ardito.

La maggior parte del clero partecipò al plebiscito d'annessione e, nonostante il non expedit, (ovvero la disposizione della Santa Sede per cui non era accettabile che i cattolici italiani partecipassero alle elezioni politiche del Regno d'Italia) prese parte alle varie elezioni politiche che si tennero dal 1860 in poi.