I Santi Quaranta Martiri

I Santi Quaranta martiri erano dei soldati romani della Legione XII Fulminata, così detta perché nell’insegna aveva un fulmine. La vicenda si svolse a Sebaste, in Cappadocia, nel 320 D.C., durante le persecuzioni di Licinio, imperatore dell’impero romano d’oriente. I soldati non rinunciarono alla loro fede cristiana e furono condannati a morire assiderati in una riserva d’acqua ghiacciata posta vicino alle terme cittadine. Per rendere più duro il martirio e cercare di convincere i soldati ad abiurare furono lasciate aperte le porte del calidarium da cui uscivano caldi vapori. All’alba uno dei soldati cedette e si trascinò fino al calidarium, ma morì immediatamente a causa dello sbalzo termico. Al contempo una guardia di nome Aglaio ebbe una visione: trentanove corone scendevano dal cielo su ogni condannato, mentre la quarantesima rimaneva sospesa. Allora si dichiarò cristiano, si unì ai condannati che ritornarono così ad essere quaranta e morì con loro.

E’ a questi martiri che fu dedicata l’abbazia dei SS. Quaranta Martiri, fondata tra il IX e il X secolo, nei pressi delle terme di Caronte il cui nome altro non è che la deformazione popolare della parola “quaranta”, proprio perché collegate a questa abbazia.